E’ quanto emerge dall’indagine che ha condotto la Tom Tom. I dati sono ottenuti tramite rilevazione GPS, ed è proprio grazie a questi che è stato possibile affidare al capoluogo siculo il triste primato, seguito da Roma, Milano, Napoli e Genova.
Palermo è la città più trafficata di Italia -su oltre 58 prese in esame- con un aumento dei tempi di percorrenza di oltre il 40% nelle ore di punta. La cosa non finisce qui, perché siamo anche quarti in Europa dopo Istanbul, Varsavia e Marsiglia.
Le primissime considerazioni possibili riguardano i danni alla salute e all’economia della città. Più traffico = più inquinamento, una dicotomia elementare. Gli incolonnamenti inoltre influiscono negativamente sull’economia della città e sulla salute psico-fisica dei cittadini (si dice che in media ogni essere umano spenda più di 7 anni della propria vita in mezzo al traffico…immaginiamo a Palermo allora). La situazione che emerge è sicuramente allarmante, e dal canto nostro non possiamo far altro che pressare ulteriormente l’amministrazione e l’assessorato di competenza per l’attuazione di misure straordinarie volte a ridurre drasticamente questa piaga sociale e ribadire l’importanza fondamentale delle infrastrutture per la mobilità in costruzione, che potranno costituire una valida alternativa all’utilizzo dell’auto privata. Infine, ma non meno importante, auspichiamo la presentazione di un piano concreto per la creazione di un network di piste ciclabili a copertura totale sul territorio urbano: una soluzione decisamente più economica e sostenibile.
Dai, consolatevi con un bel pane e panelle:
http://tinyurl.com/8gtlz8h
Almeno in questo siamo primi in europa…
magra (si fa per dire) consolazione…
“auspichiamo la presentazione di un piano concreto per la creazione di un network di piste ciclabili a copertura totale sul territorio urbano: una soluzione decisamente più economica e sostenibile.”
Se pensiamo al clima, alla conformazione della citta’, penso che avere una rete di piste ciclabili seria e capillare potrebbe realmente rivoluzionare la citta’ anche culturalmente.
Queste piste dovrebbero avere LA STESSA PRIORITA’ delle infrastrutture di cui si parla sempre. Ricordiamo che i costi sarebbero irrisori in confronto, ma non si sa perche’ non si e’ mai presentato un progetto serio e a lungo respiro!
d’accordissimo con Luca S. aggiungo:
se a palermo i marciapiedi fossero più larghi, dotati di una pavimentazione adeguata ( i quadrotti di cemento sono piuttosto tristi ), dotati, tutti di alberature, di panchine, etc.etc., di scivoli, se fossero più sgomberi da pali, cancelleti, vasi etc, insomma, ci siamo capiti..forse non sarebbe più stimolante camminare a piedi?
@se68
a Torino i marciapiedi sono in volgarissimo ed economico asfalto. Hanno due differenze rispetto a quelli di Palermo, sono puliti, la manutenzione viene eseguita regolarmente.
Anche un materiale “povero” se ben tenuto è piacevole. Mentre un materiale “ricco” (e a Palermo ne abbiamo quanto ne vogliamo…) ma maltrattato è solo brutto, vedi ad esempio i marciapiedi di via libertà in pregiati mattoncini ma poi rattoppati alla meno peggio negli anni.
….. “un piano concreto per la creazione di un network di piste ciclabili”
i piani sono carta straccia nei cassetti a Palermo. Non l’avete capito ancora ? Quanti decenni ci metterete per capirlo?
ci vogliono soldi, coraggio e buon senso per realizzare concretamente opere.
No Piani, i cassetti degli uffici sono pieni di piani approvati di qualsiasi cosa (verde, mobilità, parcheggi…) e che cosa avete visto di cambiato in queste città con questi piani: il nulla.
A me sembra tutto molto esagerato (ripeto, a me). Senza voler entrare nel merito della ricerca e delle sue metodologie, da esperienze personali a me risulta essere molto, ma molto peggio Milano, per non parlare di Roma che è un vero inferno (e non solo sulle consolari: mi facevo anche decine di chilometri in più per evitare il tratto di GRA Laurentina-Tuscolana). Anche Napoli mi è sembrata messa peggio, ma non ci ho guidato spesso, per cui il mio è un giudizio poco attendibile. Per non dire di Catania, dove se resti imbottigliato ti puoi prendere tranquillamente un caffè al bar (e poi ci puoi pure pranzare).
Aldilà della problematica specifica di Palermo, che esiste ed è pesante, a naso la ricerca mi pare poco attendibile.
Saluti